mercoledì 12 giugno 2013

MUSICA E GIOCO

Sarebbe interessante al nido impiegare la musica per modulare il tempo di gioco, di socializzazione e di accudimento dei bambini: si tratta di musica improvvisata da educatori che sottolineano con il loro canto il rituale del gioco, del raccoglimento e del riposo. 
La comunicazione tra i bambini e con l‘adulto viene modulata dal canto, dal movimento e dall'espressione mimica e gestuale. Attraverso l’impiego giornaliero del gioco sonoro i bambini diventano attivi musicalmente: senza rendersene conto apprendono spontaneamente a ripetere, a rispondere liberamente.
Nessuno insegna, ma tutti vivono la musica e utilizzano quelle preziose abilità musicali di base, difficili da conquistare in età adulta, come il saper cantare, il saper seguire il tempo musicale e il saper improvvisare delle idee ritmiche con il movimento, il gesto e la parola.

Per noi adulti il gioco è piacere e il lavoro è sofferenza; il gioco è l'inutilità e il lavoro è la produttività e l'interesse; il gioco è disimpegno e il lavoro è l'impegno.
Ma per i bambini il gioco è un “valore" primario e giustamente diventa centrale in ogni attività che l'adulto propone nell'arco della giornata.
Per un bambino il "giocare" non è separato dalla sua esperienza globale, gioca e vive e conosce e tocca e ride e parla e canta e si sporca e si pulisce…Per lui giocare è vivere, è toccare, esplorare per conoscere, conoscere per trasformare e portare gli oggetti a sé, a portata di sguardo, di tatto, di bocca; è trasformare, il leccare, il succhiare, mordere, mangiare…
Scoprire che se respira in un certo modo può emettere anche dei suoni, giocando con il fiato e con il respiro, scopre che mettendo la bocca in una data posizione questo passaggio di aria produce un suono; scopre cioè che il respiro produce un segno. 

Il Gioco e la musica quindi come modalità di crescita nella comunicazione, nella scoperta, nell'interazione con gli altri bimbi e con l'adulto.